Era fissato per il 1° Febbraio il termine per l’invio al Fisco dei dati sulle dichiarazioni dei redditi da parte di medici e strutture sanitarie per la predisposizione del modello 730. Tuttavia le spese farmaceutiche potrebbero non rientrare nel prossimo 730 precompilato, poiché “alcune associazioni di categoria, nonostante la legge, hanno equivocato sul termine e non hanno conservato parte degli scontrini. C’è una difficoltà oggettiva della categoria, la memoria è stata cancellata e le informazioni sono irrecuperabili “, spiega Rossella Orlandi direttrice dell’Agenzia delle Entrate.

730

Per ovviare al problema, l’Agenzia delle Entrate sta valutando di concedere una proroga per la trasmissione dei dati relativi alle spese mediche. Questo slittamento di termine potrebbe però mettere a repentaglio l’intera operazione, procurando un danno di circa 20 milioni.

La radice del problema è, secondo Rossella Orlandi, prettamente culturale. Vale a dire manca l’abitudine all’invio di dati puliti, immediati e senza costosi adempimenti. “L’unico metodo per avere dati puliti – continua l’Orlandi- è passare in un tempo che dovremmo studiare insieme a voi, il legislatore, e le categorie alla fatturazione elettronica“. Il passaggio alla fatturazione elettronica permetterebbe di contenere il fenomeno dell’evasione – molto diffuso in Italia- facilitando il lavoro dell’Agenzia delle Entrate che attualmente deve fare due cose contemporaneamente: “recuperare l’evasione pregressa e in contemporanea lavorare sulle banche dati in tempo reale. Non e’ semplice” ,ha concluso la direttrice.